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about::: Mi capita di commuovermi raramente

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 lo so, farà strano, ma mi sono commossa per questa recensione del mio libro by Francesca Cerutti

http://bondgirlintechnicolor.blogspot.com/2012/03/voglio-scrivere-per-vanity-fair_14.html

Thanx Francesca!

Vi riporto un estratto che mi ha particolamente colpito:

I fili con cui Erica ha tessuto la trama di questo libro ci portano inevitabilmente a pensare ad altri due libri americani: in primis Il diavolo veste Prada di Lauren Weisberger e poi tutta la saga di I love shopping di Sophie Kinsella. Certo, la moda è centrale in Voglio scrivere per Vanity Fair, ma l’ingrediente che rende questa vicenda diversa dalle sorelle d’oltreoceano è il precariato. 
Emma ha uno di quei disgraziatissimi contratti co.co.pro., per questo è pagata una miseria, Andrea de Il diavolo veste Prada è schiavizzata, ma il suo lavoro viene definito: “Per pagare l’affitto” cosa che, per vivere a New York, significa guadagnare un bel gruzzoletto di soldi anche per la stanza più schifida del mondo, inoltre il suo periodo di prigione presso Runway è sicuramente un ottimo trampolino di lancio per diventare poi giornalista. E’ una cattività che di sicuro porterà a qualcosa, mentre Emma non sa cosa l’attende e soprattutto se esiste un futuro oltre il suo attuale impiego.
L’altra fashionista, Rebecca Bloomwood, tutto sommato, tra una spesa eccessiva e l’altra alla fine riesce sempre a salvare capra e cavoli grazie a un fidanzato ricco e ad altri stratagemmi. Emma ha un marito, ma non è ricco, è precario quanto lei, fa due lavori per guadagnare a fine mese 1100 euro. 
La storia di Emma può essere quella di Sara, Lucia, Maria, Lorenzo, Marco, è la storia dei giovani Italiani, è un percorso di presa di coscienza che fa capire che dall’attuale sistema lavorativo italiano non ci si può aspettare nulla: bisogna solo avere il coraggio di rimboccarsi le maniche e cercare di tirare a fine mese, arrivando a volte anche a compromessi e a inventarsi i lavori. Già perché quello che di certo non manca a Emma è proprio questo: la fantasia.
 

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